Da Android ad iOS

Dopo avervi proposto la recensione di iPhone 14 Pro Max, abbiamo deciso di realizzare un contenuto un po’ diverso con iPhone 14 Pro che, dimensioni a parte, è identico al suo fratello maggiore. Quale miglior occasione, dunque, per non tornare sull’eterna lotta Android vs iOS?

Prima che possiate avventurarvi in questa selva oscura, voglio puntualizzare una cosa: sono un entusiasta della tecnologia, non ho una preferenza reale di sistemi operativi e utilizzo i prodotti che più si adattano alle mie esigenze. Ho usato per anni Mac, ho abbandonato Apple quando hanno eliminato tutte le porte sui Pro e sono tornato a Macbook nel momento in cui, oltre al passaggio ad ARM, la serie Pro ha reintrodotto lettore SD, HDMI e un set di porte congruo con il mio lavoro. Ho utilizzato iPhone nei primi anni di sviluppo, ho passato diversi periodi in compagnia di XS Max (che tutt’ora utilizzo), iPhone 11, SE 2020, la serie 12 e in generale gli altri prodotti Apple. Se però non cambierei il mio Macbook Pro per nessun portatile ad oggi (potendo permetterlo per il lavoro che faccio ndr) non sono dello stesso parere per quanto riguarda gli smartphone e anzi, faccio fatica ad utilizzare un iPhone per lavoro e la piattaforma Android per me non è solo più adatta, ma differenziante per quello che cerco in un dispositivo mobile.

Dunque, giudizio espresso e contenuto finito? No, perché, come in tutte le cose, l’esperienza personale gioca un ruolo fondamentale e quindi ciò che per me potrebbe essere definito un limite, per altri neanche emerge nella lista delle cose buone o cattive. Quindi, mettetevi comodi, mettete il mais nel microonde, allacciate le cinture e godetevi questo viaggio personale “evitando le buche più dure”.


Ecosistema: una parola che tutti gli utenti Apple usano, spesso abusandone letteralmente quando si parla del brand della mela. Che venga o meno utilizzata come palliativo per nascondere alcuni limiti poco importa ora, l’integrazione tra i prodotti Apple è totale, migliora di generazione in generazione, è cross piattaforma (mobile, desktop e wearable) e soprattutto è retroattiva, ovvero quello che un update introduce è disponibile su una moltitudine di prodotti anche con anni di vita alle spalle. Con iOS 16 e Mac OS ventura (provati e tutt’ora in utilizzo sul mio Mac e iPhone) è stato fatto un altro passo avanti e quando si sposta l’ecosistema Apple ci si sente realmente abbracciati e coccolati: l’importante però è scegliere Apple e non uscire.

L’errore più tipico che potrebbe commettere un utente Android che passa ad Apple è proprio quello di rimanere legato ad applicazioni, servizi e hardware utilizzato con Android. Un compromesso che impedisce di capire realmente Apple, iOS e MacOS e che di fatto potrebbe rendere molto meno efficace e gradevole l’esperienza completa. Dunque, il mio consiglio, è quello di partire dal software: dimenticatevi Gmail, Drive, Google Foto e fate lo sforzo di configurare tutto con le app Apple: Mail, iCloud, Foto e magari Mappe (ok, Maps è davvero difficile da abbandonare anche se Apple Mappe ha fatto grandi passi avanti e comunque ha un’integrazione più profonda con il sistema – ovviamente). Preparate 0,99€ al mese per avere 50GB di spazio iCloud (davvero è fondamentale per non avere problemi di salvataggio, condivisione e integrazione servizi) e iniziate a sfruttare l’interoperabilità tra iOS e i servizi Online di Apple (se potete sfruttate anche Note, la suite di lavoro con Numbers, Pages, Keynote e avrete un’esperienza tra cloud, online e offline assolutamente convergente – capisco però che se avete già da tempo sposato la suite Microsoft potrebbe non essere semplice). Fate lo sforzo di spostare i dati e documenti e provate a dimenticarvi Google – ovviamente continuate a usare la vostra gmail ci mancherebbe ma configuratela in Mail Apple.